Nel 2021, per puro caso e diletto, ho acquistato un dominio riguardante una piccola località turistica della Costiera Amalfitana molto ambita dai vacanzieri di tutta Italia e del mondo.
Chi mi conosce da anni, sa benissimo quanta passione rivolgo ai viaggi e al turismo in genere e alla mia “patologica tendenza” a viaggiare in qualsiasi stagione dell’anno.
Per questo motivo, da tempo avevo in progetto di sviluppare un blog turistico, un’ottima occasione anche per testare in prima persona alcune strategie e tattiche SEO che avevo in mente da mesi direttamente sul campo.
Il grande pregio di questo dominio era rappresentato dalla presenza al suo interno della parola chiave che mi interessava, ma purtroppo il difetto maggiore era anche la presenza di backlink non proprio edificanti: ovviamente non parlo tanto di siti per adulti, ma di collegamenti a risorse di dubbia legittimità che trattavano attività come la vendita di repliche di orologi Rolex e simili.
E questi backlink negativi ti posso assicurare che erano centinaia.
Finalmente, ad un anno dall’acquisto del dominio, sono riuscito a dedicare del tempo a questo nuovo progetto turistico.
Di seguito ti spiego come mi sono mosso per “recuperare il dominio” e svilupparlo in modo adeguato.
STEP #1 – Mese 1
Come primo step, ho fatto un’analisi di tutti i backlink che puntavano a questo sito valutando singolarmente se fosse il caso di mantenerli oppure, laddove possibile, eliminarli.
L’analisi dei backlink ha richiesto molto tempo e impegno da parte mia e, dopo questa prima operazione, sono comunque riuscito a salvarne circa il 3%, mettendo in disavow il resto che aveva affossato il dominio.
Nel caso tu non sappia cosa sia un disavow, ti consiglio di leggerti la Guida al Disavow Tool di Google di Sem Rush.
STEP #2 – Mese 1
Come secondo step, mi sono dedicato alla ricerca delle parole chiave, un’altra delle attività che mi ha portato via un bel po’ di tempo ma che, fortunatamente, nel caso specifico di questo blog turistico, mi ha dato molte soddisfazioni.
Nonostante la competitività dell’argomento, sono riuscito a trovare alcune decine di parole chiave a coda lunga dalla bassa competitività che si collegavano in maniera efficace al mio sito web.
Non bisogna dimenticare che la ricerca delle keywords è alla base del successo di qualsiasi sito web: senza questa operazione, una risorsa online si trasforma in un’accozzaglia di informazioni senza alcun senso logico.
STEP #3 – Mese 2
Una volta stabilito quali fossero le parole chiave primarie, quali le parole chiave secondarie e a coda lunga, mi sono dedicato a strutturare l’alberatura del sito web in maniera logica e soprattutto utile per la navigazione degli utenti.
Uno degli obiettivi che mi pongo durante la realizzazione di un sito web è proprio questo: rendere la navigazione semplice e funzionale per gli utenti e al tempo stesso facilmente scansionabile da parte di Google. Ciò che cercano i lettori deve essere sempre a portata di massimo due o tre click.
Contestualmente, i vari web crawler dei motori di ricerca devono essere messi nella condizione di scansionare nella maniera più fluida e senza intoppi i nostri contenuti.
STEP #4: Contenuti (Mese 2)
Una volta terminata l’alberatura del sito web e stabilito la gerarchia delle parole chiave, ho focalizzato il mio lavoro sulla scrittura dei contenuti in base all’intento di ricerca degli utenti.
Molti travel blogger ancora non lo sanno, ma sono finiti i tempi in cui gli articoli dovevano essere imbottiti in maniera oscena di parole chiave.
Oggi le cose sono totalmente differenti in quanto Google premia quei contenuti che vanno a soddisfare il più possibile l’intento di ricerca dei lettori; certo, a volte non è così semplice descrivere il processo a parole perché entrano in ballo altri fattori off-line. Tuttavia, il principio di base rimane ancora valido.
Ho commissionato 21 articoli alla mia SEO Copywriter preferita facendoli sviluppare in base ad una logica di “pillar article” nel caso di argomenti da trattare molto estesi e “cluster article” nel caso in cui i contenuti per così dire “minori” potessero soddisfare l’intento di ricerca con meno di 1000 parole.
STEP #5: Link interni (Mese 2)
Come passaggio successivo, man mano che ricevevo gli articoli, ho organizzato e curato i link interni per favorire la correlazione semantica nel modo più naturale possibile.
Tutti gli anchor text sono stati organizzati in modo da permettere una scansione dell’intero sito web da parte di Google in maniera ottimale e senza problemi.
Occorre ricordare che gli ancor text servono anche ad aprire una porta su eventuali approfondimenti degli argomenti che si stavano cercando.
Step #6: Campagna di backlink (Mese 3, 4 e 5)
Diciamo che i primi due mesi di lavoro sono andati via sviluppando questi primi 5 step appena descritti.
Da lì in poi ho deciso di sviluppare una piccola campagna di backlink (e con piccola intendo meno di 20) che potesse dare una spinta alle pagine migliori del sito web.
Ho fatto realizzare ulteriori articoli di qualità da utilizzare come guest post su blog di viaggi e siti generalisti che puntassero, come spiegavo prima, a determinate pagine del mio nuovo sito web.
La scelta dei domini che hanno ospitato i miei post è stata fatta in base ad una serie di parametri che da sempre valuto importanti per ottenere un buon backlink come pertinenza degli argomenti, Domain Authority, Page Authority, composizione delle Uri ecc.
Se non sapete come analizzare un backlink, vi rimando a questo semplice articolo su come valutare un backlink di qualità che vi spiegherà nel dettaglio come vagliare una risorsa di questo genere all’interno di una campagna di link building.
Considerazioni finali
Dopo 5 mesi circa di lavoro, ho tirato le somme per valutare la bontà del progetto “Blog Turistico”.
Probabilmente, ci sono ancora dei margini di miglioramento come, ad esempio, l’utilizzo di un template più performante: inizialmente ho utilizzato un tema gratuito abbastanza veloce e leggero (Kadence ndr), ma in futuro non escludo l’acquisto di un tema migliore lato SEO anche in riferimento ai nuovi parametri Core Web Vitals di Google, che a quanto pare risulteranno determinanti nel valutare la bontà di un sito web.
In questi mesi, mi ha fatto anche molto piacere notare una buona crescita organica dei backlink (intorno al 30%) da parte degli enti turistici locali nonché di alcune testate nazionali che operano nel turismo.
Senza saperlo (ma sotto sotto un po’ ci speravo), il sito web è diventato, a livello informativo, un punto di riferimento per chi vuole visitare o soggiornare in Costiera Amalfitana a riprova del fatto che, quando i contenuti sono scritti bene e danno valore gli utenti, visite e citazioni non tardano quasi mai ad arrivare.
Quasi dimenticavo di dirvi che il blog turistico è in prima posizione per la parola chiave secca estremamente competitiva su cui ho lavorato, una keyword che da sola genera circa 40.000 visite mensili. Questo risultato ti dico che mi inorgoglisce non poco, soprattutto perché ho dovuto “lottare” con grandi portali che sono nelle prime posizioni da sempre.
Spero che questo Case Study riguardo un semplice blog turistico possa servire ad ispirare e motivare quanti di voi lavorano nel settore oppure hanno solo voglia di imparare e migliorare il sito web della propria attività.