Case Study

Come posizionare un articolo tra i primi 3 risultati di Google superando i colossi digitali del turismo

Fare il consulente SEO, è una professione che nella vita non vi renderà mai ricchi, ma di sicuro, se saprete fare il vostro lavoro in maniera etica e professionale, le soddisfazioni non mancheranno mai.

Oggi voglio parlarvi di come io e il mio team siamo riusciti a posizionare un articolo (a tema vacanze) tra i primi 3 risultati della serp di Google per una parola chiave fin troppo competitiva, lasciandoci alle spalle portali ben più strutturati come Skyscanner, Tripadvisor, Hotels.com, viaggi.corriere.it ecc.

Sia chiaro sin da subito che non intendiamo ricoprirci di gloria, non stiamo affermando nella maniera più assoluta che il contenuto o il sito web del nostro cliente sia migliore di tutti gli altri; vogliamo solamente descrivere la strategia utilizzata nello sviluppo dell’articolo come caso di studio.

Ci teniamo anche a sottolineare che, per spingere l’articolo del cliente, non è stata sviluppata nessuna campagna di link building. Il posizionamento che vedete è un posizionamento secco, senza trucco e senza inganno, ottenuti in circa 6 mesi dalla pubblicazione del contenuto.

Da questo articolo imparerete:

  1. Come valutare le informazioni rilevate negli articoli dei competitors.
  2. Cosa Google si aspetta di trovare per quel determinato argomento (aka intento di ricerca).
  3. Come capire quali siano le migliori parole chiave per l’argomento.
  4. Come sviluppare la famosa “Tecnica del grattacielo”, nome coniato dal fondatore di Backlinko.com per denominare una strategia del settore consolidata da anni.

E allora addentriamoci nel complesso mondo della SEO per poter avere in mano gli strumenti utili per farci strada nel web.

Cosa si intende per Search Intent

Quando bisogna scrivere un nuovo contenuto, che sia un articolo o qualunque altra cosa, tante persone si fiondano subito sui programmi SEO più conosciuti per iniziare a dare la caccia ad un numero imprecisato di parole chiave che trattano quel determinato argomento.

Di per sé, fino a metà del 2000, questo stratagemma poteva anche andare bene, ma oggi le cose sono cambiate. Nel 2022 non si può più parlare di posizionamento per una sola parola chiave: gli algoritmi di Google sono diventati via via più “intelligenti” quindi bisogna ragionare in termini di Search Intent, ovvero di intento di ricerca dell’utente.

Ma, in parole povere, cos’è il Search Intent?

L’intento di ricerca altro non è che il motivo per cui un utente effettua una determinata ricerca sul web.

Volete prenotare un albergo a Bari? Bene, dopo quanto scritto, è “parzialmente chiaro” ai motori di ricerca quello che state cercando.

In questo caso Google cercherà di darvi la migliore risposta possibile fornendovi non solo tutta una serie di siti a tema come Booking.com, Trivago.com ecc., ma cercando anche di coprire ogni aspetto della ricerca proponendo FAQ attinenti all’argomento (del tipo “Dove dormire a Bari”) e elencando tutta una serie di ricerche correlate (come “hotel a Bari centro, hotel a Bari sul mare ecc.) che vi permetteranno di approfondire l’argomento di interesse.

Un buon consulente o agenzia SEO che si rispetti deve tener conto di tutto questo quando decide di addentrarsi nel famelico mondo del web.

Osservare il comportamento degli utenti e dei motori di ricerca è fondamentale per riuscire ad avere risultati discreti, ed è ciò che abbiamo fatto e che dovreste imparare a fare pure voi se vorrete provare a distinguervi con i vostri siti web.

Ma vediamo concretamente come mettere in pratica questi suggerimenti.

Diamo uno sguardo alla concorrenza

Per prima cosa vanno analizzati tutti i siti web trovati in prima pagina in base alla  nostra ricerca.

E sapete perché? Semplice! Perché Google è “convinto” che questi siti web diano la risposta più esaustiva al mio intento di ricerca.

In particolar modo bisogna prestare attenzione a:

  • Titoli degli articoli.
  • Meta titoli, meta descrizioni, Url, argomenti e sotto argomenti trattati, parole chiave, lunghezza degli articoli ecc.
  • Intento di ricerca per ogni articolo (navigazionale, informazionale, commerciale, transazionale).

Vi meraviglierete della mole di informazioni che avrete a portata di mano una volta estrapolati e ordinati tutti questi dati, informazioni che si riveleranno indispensabili  per comprendere cosa Google si aspetta da un vostro articolo e cosa serve per fornire la migliore risposta all’utente.

Effettuando lo stesso procedimento per le FAQ e le ricerche correlate sull’argomento circoscriverete completamente il soggetto, rendendo molto più completo l’intento di ricerca da sviluppare.

Non vi stupite però se vi troverete davanti a portali turistici con informazioni sì corrette, ma molto striminzite. Purtroppo questo è un limite anche dei grandi portali generalisti, che scrivono in maniera massificata ed economica. È  lì che voi potrete fare la differenza, rendendo vive le descrizioni che spesso si esauriscono in 3 misere righe.

Andiamo a caccia di parole chiave funzionali all’articolo

Dopo aver analizzato la concorrenza, siamo passati alla ricerca delle parole chiave utili per l’articolo.

Il web è pieno di strumenti gratuiti per la ricerca di parole chiave, basta solo saper cercare. Noi utilizziamo tools come Seozoom, Google Search Console, lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Ads, ed a volte Semrush, ma in realtà, se si analizzano bene i siti web della prima pagina dei motori di ricerca, un buon 70% del lavoro in termini di keyword è già stato fatto.

Dall’analisi della concorrenza non erano venute fuori le parole chiave a coda lunga, che invece sono emerse alla fine della nostra scrupolosa ricerca.

Le parole chiave a coda lunga sono un insieme di tre o più parole chiave correlate che sostengono quelle principali.

Facciamo un piccolo esempio per comprendere meglio la loro importanza. Analizziamo per campi semantici la parola chiave a coda lunga: “hotel a Bari sul mare”:

  1. Hotel si porta dietro tutte quelle parole chiave per le strutture ricettive come camera con vista, ristorante, colazione inclusa, wifi ecc. ecc.
  2. Bari, oltre a servirti per la geolocalizzazione, si porta dietro altre parole chiave tipo San Nicola, Puglia, Bari Vecchia ecc.
  3. Mare si porta dietro le sue di parole chiave secondarie come acque cristalline, spiaggia, tramonto, pesci, gabbiani ecc.

Sicuramente, in questo modo, l’elenco delle parole che possono dare rilevanza al nostro articolo si allunga e non di poco, cosa ne dite?

Passiamo alla scrittura dell’articolo

Quando abbiamo iniziato a scrivere il nostro articolo, avevamo solo un obiettivo in mente: creare un articolo, in italiano, preciso e completo, che potesse sbaragliare tutta la concorrenza.

Per farlo non basta sviluppare un contenuto. Nel testo devono essere inserite tutte le parole chiave trovate, deve essere organizzato con titoli e sottotitoli significativi e correlato di mappe, link ai siti web di riferimento e consigli utili.

Il risultato di un lavoro così certosino è stato un articolo che ha aggiunto circa 10-15 nuovi contenuti rispetto alla media degli articoli analizzati, oltre a mappe, link ai siti di riferimento, notizie uniche ecc. per un totale di oltre 4000 parole in più.

Di solito questo è quello che consiglia di fare Brian Dean (il fondatore di Backlinko.com) con la famosa “Skyscraper Technique”, la tecnica del grattacielo. Così questo blogger ha denominato questa tecnica che chi come noi, che da anni si dà da fare senza dare troppo un nome alle cose, conosce molto bene.

Certo magari tutta questa ricerca certosina era priva di un nome che la identificasse, ma cambia qualcosa?

Quello che veramente conta è avere dei risultati, al di là di qualunque nome, perché nella SEO, i risultati sono l’unica cosa che conta.

Che ne pensa il signor Google del nostro articolo?

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Eravamo davvero curiosi di vedere come Google avrebbe “digerito” questo contenuto e, in meno di 6 mesi, eccolo lì, in prima pagina, ad occupare stabilmente la terza posizione, appena dietro travel.thewom.it e costacrociere.it. ma molto sopra i portali turistici che abbiamo descritto nel titolo. Un risultato più che ottimo per un articolo che si è posizionato senza il supporto di nessuna campagna di backlink sulla pagina, per un sito nato da pochi mesi.

Il cliente che ci ha commissionato il contenuto ovviamente è stato super soddisfatto del lavoro, ed io ed il mio team anche.

Conclusioni

caso studio sito web turistico seo zoom

Lo studio e l’applicazione, come vedete, alla fine porta i meritati risultati, e tutto questo per noi è figlio di numerosi anni di lavoro, di errori e successi ottenuti tentando e ritentando di applicare i mutevoli principi della SEO alla logica umana.

Speriamo che questo caso studio risulti utile per tutti quelli che fanno del blogging una professione. Non scoraggiatevi mai quando l’argomento su cui volete scrivere sembra appannaggio dei grandi portali, in questo caso bisogna solo avere pazienza, spirito di osservazione e tanta tanta volontà di essere i più completi sull’argomento.

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